Disuguaglianze culturali

La cultura può essere definita come l’insieme di credenze, valori, comportamenti e capacità che sono costruite, poi apprese e tramandate, all’interno di un gruppo di persone che condividono un certo grado di prossimità, secondo antropologo Fabio Dei
La cultura è, quindi, la lente attraverso cui le persone guardano e interpretano il mondo attorno a loro, codificandolo secondo un loro schema.
In tal senso, anche gli atteggiamenti quotidiani che ci possono apparire più banali sono espressioni culturali: la gestualità, il modo di lavarci i denti, oppure di camminare, l’alimentazione, le tradizioni religiose. Il singolo individuo, quindi, esercita gesti quotidiani espressione di una cultura, che si differenziano da quelli di un altro. La differenza culturale, pertanto, emerge laddove si osservano comportamenti culturali diversi.

Con l’avvento della globalizzazione, non si può più immaginare un mondo suddiviso in “isole culturali” a sé stanti. Le culture, non hanno confini precisi, si intrecciano tra di loro, dando vita a nuove peculiarità e caratterizzazioni culturali.
Tuttavia, nel corso della storia ha preso piede l’errata convinzione che alcune culture siano predominanti e prevalgano su altre. Da tale credenza scaturisce la disuguaglianza culturale che si manifesta quando una persona è limitata o si percepisce tale nell’esprimere la propria cultura a causa di atteggiamenti, azioni o pensieri di un individuo che esprime un’altra cultura. Alcuni esempi di manifestazioni di disuguaglianze culturali sono: non poter festeggiare una festività in quanto, nel territorio in cui si risiede, non è considerata tale; il divieto di una tipologia di abbigliamento.

In società caratterizzate da flussi di immigrazione ed emigrazione come configurare i rapporti tra pluralità di culture coesistenti, garantendo la compartecipazione alla vita sociale e le libertà personali?

La strada è integrazione interculturale, come propone l’economista Stefano Zamagni secondo cui Il presupposto dell’integrazione interculturale è che “le culture presenti in un determinato territorio concordino tutte su – cioè facciano proprio – un nucleo duro di valori, di valori cioè irrinunciabili che, in quanto tali, valgono per tutti gli uomini, quale che sia la loro appartenenza a una specifica cultura: libertà, dignità umana, rispetto della vita, minimo vitale”.

In ambito educativo si può ricorrere all’Educazione alla Cittadinanza Globale, una strategia per affrontare temi e questioni complesse con una prospettiva che prevede la promozione di un approccio critico, al fine di accrescere consapevolezza e comprensione sulle dinamiche interdipendenti tra locale e globale, e per attivare nei singoli un cambiamento nelle strutture sociali, culturali che influenzano la vita degli individui.
In tal senso, in una società sempre più globale, risulta fondamentale affrontare il tema delle diseguaglianze in un’ottica che preveda la coscientizzazione dell’essere parte non solo di una comunità locale, quanto anche di una comunità umana globale. In questi termini, il singolo non è portato a conoscere ed agire soltanto con riferimento a quelli che percepisce come problemi vicini a lui, ma a percepire i propri problemi e quelli degli altri come interconnessi ad un livello più ampio. Affrontare il tema delle diseguaglianze culturali in quest’ottica permette di ampliare lo sguardo dal locale al globale, cogliendo l’interconnessione tra i fenomeni ad una scala più ampia.